
di Nico Stella
Un breve cenno su di me… sono Nico Stella presidente della Associazione Culturale Archeologica Caerite NUOVA GENERAZIONE ETRUSCA, da anni ormai insieme al mio team di collaboratori soci N.G.E., il supporto della sovrintendenza per l’Etruria meridionale e il Comune di Cerveteri ci occupiamo in modo permanente e a costo zero di mantenere fruibili ed in sicurezza queste meraviglie archeologiche. La nostra e’ una azione di volontariato no profit che ha come scopo finale la cura e l’affido a tempo indeterminato di alcuni siti archeologici etruschi di straordinaria importanza storica archeologica al pari della ben più celebre necropoli della Banditaccia (Sito UNESCO).
Come accennato poc’anzi vorrei quest’oggi parlarvi della famosa necropoli rupestre “Greppe di Sant’Angelo”, che ricopre una estensione di circa otto ettari.
Sita poco distante dal centro abitato di Cerveteri alta, questa meravigliosa necropoli molto longeva vede i primi insediamenti funerari risalenti all’epoca Villanoviana, ovvero IX secolo avanti Cristo, fino ai più recenti in epoca tardo Etrusco – Romana, per arrivare alle sepolture rupestri risalenti al I secolo avanti Cristo, quindi ci troviamo al cospetto di una necropoli che e’ stata in uso frequente per ben 8 secoli secoli.

Questa straordinaria necropoli è considerata uno dei siti archeologici più importanti del Mediterraneo ed è molto famosa per il ritrovamento del cratere di Eufronio rinvenuto e trafugato clandestinamente nel 1971, ora riportato in Italia presso il museo nazionale archeologico Cerite di Cerveteri.
Inoltre da segnalare la presenza della imponente tomba monumentale del Charun risalente al quarto secolo avanti Cristo in piena età ellenistica, un monumento funerario di grandiose proporzioni dove si nota la presenza di una copertura a volta a botte ultimo esempio di architettura civile rimasto nell’intera Etruria meridionale.
Da segnalare inoltre alcune curiosità , misteri e leggende appartenenti a questo sito archeologico…
Si vocifera che in questa necropoli molti visitatori e abitanti del paese, anche in epoche lontane, avvertissero strane presenze a tal punto da sentirsi osservati molto da vicino.
Ovviamente sono delle dicerie, che però hanno gettato una sinistra luce su questo meraviglioso complesso funerario, come sono e rimangono delle voci riguardanti il fatto che alcuni cacciatori in epoche lontane avessero perso i loro cani da caccia letteralmente inghiottiti dai rovi presenti all’interno del sito è mai più ritrovati…. La colpa ricade appunto sul demone etrusco dell’oltretomba Charun famoso per essere molto dispettoso.
